I migliori negozi di bricolage in Italia

27 Luglio 2022
Per tutti gli amanti del fai-da-te e dei lavori manuali i negozi di bricolage sono un pò come il locus amoenus petrarchiano. Un luogo incredibile, un grande supermercato in cui trovare qualsiasi materiale, attrezzo o supporto utile ai propri fini lavorativi. Un settore che per nostra fortuna sta riscontrando un discreto successo in Italia, con un aumento importante di negozi e punti vendita posizionati un po’ in tutto il territorio. Parliamo di un +3% per le nuove aperture solo lo scorso anno, nonostante il periodo pandemico abbia messo ai ferri corti svariate attività. Ad aumentare in particolar modo è stata l’affiliazione e quindi tutti quegli shop di vendita in franchising, nati dalla collaborazione con i grandi nomi del settore (+20%). In un mercato che ormai supera i 5 miliardi di euro solo nel nostro paese, ci sono dei nomi in particolare che spiccano tra la folla.
Brico Io padrone della scena
Con ben 107 negozi, sparsi soprattutto nel Nord Italia, la catena italiana Brico Io si posiziona in cima alla classifica per numero di sedi nel nostro Bel Paese. La società gestita da Marketing Trend è subito seguita da Brico Ok e Bricofer, lontani una ventina di punti di distanza dalla capolista. Se consideriamo anche gli altri brand come Obi, Leroy Merlin o Brico Life, in Italia si registrano quasi 800 diversi negozi per il bricolage, che ultimamente stanno aumentando anche il loro raggio di azione puntando sull’arredo e sul giardinaggio. Nonostante a primo impatto il numero possa sembrare importante, così come la crescita negli anni, in realtà siamo ben al di sotto della media europea. Questo dovuto al fatto che sempre meno italiani scelgano la via del fai da te per i loro progetti. Nel 60% dei casi infatti, per un lavoro di rinnovo o manutenzione, il pubblico italiano preferisce rivolgersi ad esperti nel settore o ditte apposite.
Vendita diretta o franchising, comunque più negozi nel Nord Italia
Analizzando gli 800 e più negozi installati sul territorio nazionale, possiamo renderci conto che il 75% sono a vendita diretta. Nonostante una crescita esponenziale infatti, i punti di vendita affiliati possono aggiudicarsi solo il 25% restante. Numeri comunque positivi per il mercato del franchising che si mostra tecnicamente in ribasso in qualsiasi altro ambito commerciale. Anche con l’apertura di nuove sedi, i negozi di fai da te continuano ad essere concentrati maggiormente al nord. Questo nonostante centro e nord Italia abbiano chiuso in leggera flessione a favore del sud, che dal 16,7 passa al 17,2% di attività commerciali legate al fai da te. Sono ben 379 ovvero il 50,1% i punti vendita nella zona settentrionale, mentre 179 e quindi il 23,6% sono al centro. Situazione ancor peggiore per i 130 del sud e per il 9,1% presente sulle isole maggiori.